LA CRESCITA DEL CONSUMO CRITICO E RESPONSABILE IN ITALIA

LA CRESCITA DEL CONSUMO CRITICO E RESPONSABILE IN ITALIA
12 Ottobre 2020 Antonella Piazzolla

Il consumo critico è molto rilevante soprattutto nel periodo storico in cui ci troviamo. È centrale a livello sia nazionale che internazionale, quest’ultimo attestato dalla sua presenza tra i cosiddetti ‘SDGs’, Sustainable Development Goals. Con l’avvento di una maggiore consapevolezza verso la fragilità dell’ambiente in cui viviamo, anche il consumo consapevole e responsabile si sta facendo strada sempre di più nella mente dei cittadini, dando più vita così a una scelta critico di ciò che viene consumato.

 

Che cosa si intende per consumo critico e responsabile? Troviamo la sua definizione nella legge provinciale 13/2020 (potete leggerla integralmente cliccando qui!). Per consumo critico si intende, infatti, un consumo consapevole e sobrio. Ma non solo! Tale consumo si basa su diverse caratteristiche, fra cui il rapporto qualità-prezzo, basso impatto sia sociale che ambientale. Le sue finalità si spaziano dalla conduzione di una vita più salutare, fino a un minor consumo di risorse e minor inquinamento dell’ecosistema! 

Non bisogna dimenticare, però, il ruolo che hanno all’interno di questo settore i ‘GAS’ (Gruppi d’Acquisto Solidale), ovvero, come specificato dalla legge 244/2007, art. 1, comma 266 (disponibile da leggere qui!), quei soggetti associativi che svolgono attività di acquisto collettivo e di distribuzione di beni esclusivamente agli aderenti, a fini etici, sociali e ambientali. Essi infatti sono fondamentali nella promozione di un consumo consapevole e critico!

In Italia il consumo consapevole da parte dei cittadini è in fase di consolidamento. Lo confermano due studiosi in altreconomia.it. Secondo infatti una rilevazione condotto a febbraio 2020, la quota di cittadini che adottano scelte di consumo consapevole e responsabile è al 62,3%, in lieve calo rispetto alla rilevazione precedente del 2018. L’aumento, però, è sostanziale se si considera che nel 2002 erano solo il 28,5%! 

L’incremento è visibile in tutti le forme che prende questa tipologia di consumo: coloro che adottano un consumo critico costituiscono il 32% degli intervistati contro l’11,3% del 2002, mentre coloro che scelgono di consumare in modo sobrio va dal 10,5% del 2002 a un 51,8% di quest’anno. Troviamo la stessa tendenza con il turismo responsabile e la spesa tramite i gruppi di acquisto solidale, entrambe con un incremento di circa 10 punti percentuali. Nel giro di meno di vent’anni, insomma, il cambiamento nel consumo dei cittadini si è completamente modificato, tra una tendenza al scegliere il sano e una consapevolezza maggiore verso la fragilità dell’ambiente in cui viviamo, grazie anche ai movimento ambientalisti sempre più centrali nel dibattito politico-sociale degli ultimi anni. 

Anche a livello internazionale troviamo segni di cambiamenti. I piccoli passi sono visibili nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile promossa dall’ONU nel 2015! 

Gli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile sono 17 e rappresentano obiettivi comuni su questioni rilevanti per lo sviluppo socio-economico, tra i quali spiccano l’uguaglianza di genere, lotta alla povertà, città e comunità sostenibili, ma anche garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo, caratterizzato dall’obiettivo 12Quest’ultimo ha tra i traguardi il seguente: “Entro il 2030, accertarsi che tutte le persone, in ogni parte del mondo, abbiano le informazioni rilevanti e la giusta consapevolezza dello sviluppo sostenibile e di uno stile di vita in armonia con la natura” (puoi leggere tutti gli obiettivi a questo link!)

Quindi, il consumo critico non è solo responsabilità dell’individuo consumatore! Ci sono anche altri soggetti, come i produttori, che hanno il dovere di offrire alle persone le informazioni necessarie per scegliere in modo consapevole, nonché gli organi istituzionali che hanno il potere di sensibilizzare sul consumo critico e consapevole attraverso campagne sociali e anche attraverso la scuola

Insomma, il consumo responsabile è sempre più presente nella testa dei consumatori in Italia, ciò viene confermato dalle rilevazioni condotte negli ultimi anni e la sua crescita nei numeri di coloro che lo adottano! 

 

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