EL COSTURERO: IL RIUSO PER SENSIBILIZZARE SUL COMPORTAMENTO RESPONSABILE

EL COSTURERO: IL RIUSO PER SENSIBILIZZARE SUL COMPORTAMENTO RESPONSABILE
24 Agosto 2020 Antonella Piazzolla

È un’associazione che fa del riuso di vestiti la propria mission, affinché il territorio diventi più sostenibile. El Costurero, fondata nel 2015, si è sviluppata attorno alla passione per il cucito della sua fondatrice Sandra Toro, cui ha accomunato quella per l’ambiente. L’adesione al circuito dell’Economia Solidale Trentina le ha permesso di scoprire altre realtà territoriali come la sua.

 

Il Riuso e Riciclo è uno dei settori riconosciuti dall’economia solidale, disciplinata dalla legge provinciale 13 del 2010 (per leggerla integralmente puoi cliccare qui!). La legge definisce per per ‘Riuso e Riciclo’ le attività di recupero, progettazione, trasformazione, distribuzione e commercializzazione di materiali e beni svolte per allungare il loro ciclo vitale e salvaguardare il valore d’uso, ridurre l’uso di ulteriori risorse nonché l’impatto ambientale dei rifiuti e del loro smaltimento. 

L’associazione El Costurero promuove il riuso e riciclo attraverso il riutilizzo di indumenti usati anche per crearne di nuovi, specie insegnando e riscoprendo la pratica del cucito. Sandra Toro, la fondatrice, ha sempre saputo cucire e ormai insoddisfatta del lavoro da ingegnere, ha deciso di provare a fare del suo hobby un lavoro.

‘Cercando su Internet, ho scoperto il mondo del riutilizzo dei vestiti. Tutto è iniziato con i jeans! Era però difficile far comprendere che la mia maglietta rifatta avesse un prezzo di una maglietta nuova, rispetto a una di 2 euro che si trovava al banchetto accanto perchè era usata e venduta così com’era’. 

Nel 2015 fonda l’associazione El Costurero, principalmente per insegnare ai soci/clienti (circa 100 tesserati) come ricucire e riadattare abiti da quelli vecchi; ma la vita associativa non è sempre facile.

‘Ci sono i volontari, ma la situazione di El Costurero è particolare. Essendo un’associazione che fa corsi, la gente che si avvicina è interessata, ma nella maggior parte dei casi solo ad una delle iniziative che promuove. A loro non interessa partecipare alla vita associativa. Sono pochi quelli che partecipano a tutte le attività dell’associazione, quindi di vita associativa non ce n’è molta’.

Oltre ai corsi, l’associazione realizza laboratori dimostrativi e gli swap parties, in cui ci si  scambia vestiti ancora integri: un modo per rinnovare il guardaroba senza mettere mano al portafoglio. L’emergenza COVID-19 ha rallentato l’attività, e oggi Sandra sta sviluppando con altri aderenti alla rete dell’economia solidale trentina un portale web per promuovere diverse iniziative come la sua.

Per Sandra, evitare gli sprechi è principalmente un aspetto culturale. ‘C’è bisogno di un piccolo sforzo in più ma la maggior parte delle persone non è determinato a farlo. Il mio obiettivo non è trovare le persone che rispecchino il perfetto target per la mia associazione, dei soci/clienti. Invece, è quella di rendere qualsiasi individuo una persona con pensiero e consumo critico consapevole che le proprie azioni possono fare la differenza. Trovo il cucito un mezzo efficace, soprattutto per sensibilizzare quelle persone ancora fuori da queste realtà’.

Gli incentivi nazionali e locali ci sono, ma da soli non bastano. ‘Bisogna costruire una cultura del riuso, ma c’è la necessità che il cambiamento avvenga dal basso, perché il governo e la provincia hanno fatto il loro dovere. Perchè comprare usato se lo posso comprare nuovo? Penso che questo sia legato agli stereotipi sull’usato. Negli USA l’usato è visto come storia, come unicità: le stoffe e i modelli sono particolari; i vestiti hanno una storia da raccontare. Le persone non si aspettano realtà come El Costurero, si aspettano negozi dell’usato o una sartoria, non un luogo dove poter crearsi nuovi indumenti da quelli usati’. 

Il rapporto con la rete dell’Economia Solidale Trentina

Da quando l’associazione aderisce alla rete, ha partecipato a due giornate dell’economia solidale. ‘Ho apprezzato molto l’idea dell’assemblea e della presentazione di tutti gli aderenti. Ho anche scoperto, essendo parte della rete, di avere la possibilità di fare collaborazioni con enti grandi, cosa che sarebbe stata impensabile per me prima di aderire! Per me è una cosa molto importante, soprattutto perchè viene dalla Provincia – quindi dall’alto – è ciò può significare che realmente sta avvenendo un cambiamento significativo’. 

 

El Costurero si trova a Trento, in Via Torri d’Augusto 9. 

 

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