Si è svolto il 15 luglio a Trento il convegno “L’Economia Sociale è la persona al centro”, il primo di una serie di incontri promossi dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito del programma di Presidenza italiano nel 2022 del Comitato di Monitoraggio della Dichiarazione di Lussemburgo sull’Economia Sociale.
Il Comitato ha origine il 4 dicembre del 2015 quando sei Paesi membri (Francia, Italia, Lussemburgo, Slovacchia, Slovenia e Spagna) sottoscrivono la Dichiarazione di Lussemburgo con l’obiettivo di spingere l’Unione Europea a una comprensione comune della portata dell’economia sociale all’interno dei singoli Stati, a un sostegno delle imprese che vi operano e allo sviluppo di un ecosistema finanziario adeguato.
In particolare, i paesi del gruppo, dopo l’impegno a supportare l’action plan, hanno individuato, fra le altre, la raccomandazione di includere i soggetti dell’economia sociale negli strumenti finanziari europei e nel PNRR e di facilitare l’accesso al finanziamento anche attraverso l’uso di criteri sociali negli appalti pubblici e lo sviluppo di modelli relazionali basati sulla collaborazione nella pianificazione, nella progettazione e nell’esecuzione dei servizi, nonché di sostenere soluzioni che combinino i settori privato, pubblico e sociale.
Presente al convegno anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando che ha sottolineato come “l’economia sociale è un modello resiliente che ingaggia democraticamente le persone in un processo virtuoso di impegno, lavoro, condivisione e creazione di valore e per questo ci siamo impegnati con convinzione in questi anni a sostenere la sua crescita e sviluppo. L’economia sociale è una leva fondamentale per affrontare le sfide che abbiamo di fronte, dalla crisi climatica alla crescita delle disuguaglianze”.
Al tavolo tematico “Economia sociale e settore pubblico”, Federica Sartori, dirigente Servizio politiche sociali della Provincia Autonoma di Trento, ha presentato l’esperienza trentina dei Distretti di Economia Solidale (DES). Nel suo intervento ha sintetizzato 5 questioni chiave per la promozione di progetti di economia sociale inclusiva. Si tratta di elementi fondamentali che dovrebbero caratterizzare un DES quali:
- avere finalità convergenti;
- avere una governance allargata;
- adottare un modello di funzionamento coerente con i bisogni e obiettivi definiti;
- implementare pratiche economiche tendenti alla sostenibilità;
- misurare i prodotti e risultati raggiunti.
Questi elementi riprendono proprio i requisiti previsti dalla norma provinciale per la costituzione di DES.
Condividiamo quindi di seguito le slide proposte da Federica Sartori durante il convegno come spunti utili per comparare, valutare e migliorare le esperienze già in corso e per orientare al meglio le prospettive dei DES partendo proprio da un’autoanalisi e confronto tra i protagonisti.
In autunno inoltre organizzeremo alcuni incontri di animazione territoriale ad hoc per stimolare un dialogo tra le realtà di reti solidali, formalizzate e non, partendo proprio dai 5 punti presentati da Federica Sartori.
Il Team del Centro per l’Economia Solidale
Per maggiori informazioni
Stefano Musaico
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