Quella di Stefano è una storia di ricerca, cambiamento e ritorno alla terra. Dopo aver diretto per molti anni uno studio grafico a Verona, Stefano ha cambiato territorio, professione e vita: dal 2015 produce uova biologiche in Val di Cembra, luogo di nascita della moglie Donatella. Gli abbiamo chiesto di raccontarci la sua scelta.
Stefano, a un certo punto hai deciso di cambiare vita. Come ti sei avvicinato al mondo dell’avicoltura?
“Ormai vent’anni fa mi sono reso conto che il lavoro non mi dava più soddisfazione e che anzi stava compromettendo il mio benessere. Così ho iniziato un lungo percorso, fatto di tante scelte e bivi, per costruirmi una nuova dimensione che mi facesse stare bene. Ho sempre avuto passione per le galline ornamentali e ho cominciato ad allevarne alcune razze in modo amatoriale. Mi piace dire che la miccia è stata la passione di mio figlio Adrian… pensa che il regalo che mi ha chiesto per la Prima Comunione è stata una bella nidiata di pulcini. Da quei 10 pulcini è partito tutto! Per vari anni ho allevato galli e galline bellissime, che portavo in mostra in giro per l’Italia, l’Austria e la Germania. Se penso a quel periodo mi vengono in mente tante soddisfazioni, ma anche parecchie difficoltà. Allevare galline partendo dall’uovo, infatti, era complesso, perché richiedeva tanto lavoro e tante spese per molti mesi, prima di avere degli esemplari adulti. Ricordo che nel 2013, in una sola notte, delle 26 galline New Hampshire che avevo allevato con tanta dedizione ne rimasero solo 2. Tutte uccise dalla volpe. Dopo quell’episodio ho cambiato strategia, comprando galline ovaiole già adulte e produttive. Ma continuo a essere affascinato dalla biodiversità di questo animale, per cui tutt’ora nel mio pollaio ci sono tante razze diverse.”
Perché hai deciso di allevare le tue galline in modo biologico?
“Il biologico ha una marcia in più: le uova sono più buone, hanno tutto un altro sapore. Così, quando ho iniziato a vendere le uova, ho deciso di ottenere la certificazione per garantire al consumatore la massima qualità. C’è poi un altro lato del biologico che mi sta molto a cuore: il benessere animale. Sotto questo aspetto, posso dire di essere stato un allevatore biologico dalla prima gallina che ho avuto. Per me è impensabile tenere una gallina in una gabbia! Qui le galline razzolano, stanno all’aria aperta, socializzano tra loro, con Maya e con Artù [la coppia di pastori maremmani che di giorno le proteggono da volpi e rapaci]. I miei animali devono avere tanto spazio, per poter essere sani e felici. Pensa che nel mio pollaio le galline hanno quasi il doppio dei quattro metri quadrati a testa richiesti dallo standard biologico. Adesso, che siamo nel periodo invernale, ho 250 galline in un campo che ne ospiterebbe 400, e ti assicuro che venderei senza problemi le loro uova… ma è una questione di principio.”
Hai progetti per il futuro?
“La domanda delle mie uova è in crescita, per cui ho iniziato i lavori di ampliamento. Il secondo pollaio sorgerà in un campo qui vicino, che è perfetto per grandezza ed esposizione. Ma ho anche in mente di creare una filiera più completa e sostenibile, trasformando le mie uova in alcuni prodotti finiti, come la pasta all’uovo. Un domani, inoltre, mi piacerebbe riuscire a produrre hamburger di pollo biologici, perché sarebbe bello che le galline, una volta esaurita la loro produttività, potessero continuare ad essere allevate, magari con un altro scopo.”
E rispetto alla vendita? Come ti sei organizzato?
“I mercati sono fondamentali perché mi permettono di farmi conoscere da tante persone nuove. Ma ho deciso di puntare molto anche sulla vendita a km0 in Val di Cembra, perché penso che la produzione debba essere rivolta innanzitutto al mio territorio. Ci sono tanti agriturismi, ristoranti e macellerie, qui nei dintorni, dove poter trovare le mie uova. Ora, comunque, grazie al nuovo centro di imballaggio certificato bio, mi puoi trovare anche nei negozi di Trento.”
Stefano mi mostra la nuova scatola porta uova e devo riconoscere che è molto bella. “Merito dell’esperienza come grafico”, mi dice. Insomma, le vecchie competenze sono state messe al servizio di nuovi fini: la qualità del prodotto e il benessere degli animali. I galli e le galline felici che becchettano sui prati di Sevignano ne sono la conferma.