Samantha e il marito Dennis sono titolari di un’azienda agricola biologica situata a Masi di Vigo Cavedine, nella Valle di Cavedine. Sono specializzati nella produzione di miele, pappa reale, propoli, polline e altri prodotti derivati dell’alveare, come l’idromele e l’aceto di miele.
Come è nata la vostra azienda?
“Produciamo miele certificato biologico dal 2005. L’azienda però nasce nel 2018, quando Dennis decide di fare della sua passione un lavoro a tempo pieno. La nascita dell’azienda ha rappresentato una scelta di vita prima ancora che una scelta lavorativa.”
Da dove nasce la passione di Dennis per l’apicoltura?
“Quella per le api è una passione di famiglia: il nonno di Dennis era apicoltore, e ha tramandato questo sapere a suo figlio. Dennis ha ricevuto questa passione in eredità dal padre, e l’ha coltivata fin da quando era giovane. Essere apicoltori significa avere una autentica passione per l’ape e per il suo mondo. Quando mio marito sta con le api sta bene, gli danno benessere. Con questi insetti ha una relazione molto personale, direi quasi esclusiva… quando è con loro non vuole nessun altro con sé!”
Mi racconti il lavoro dell’apicoltore?
“Curare le api richiede un impegno costante tutto l’anno. In inverno le api sono in glomere, e cioè si ammassano per tenersi al caldo, e riducono la propria attività alle ore più calde. In questo momento dell’anno ne approfittiamo per fare riparazioni e per trasformare una parte del miele in alcuni prodotti derivati. Con l’arrivo della primavera iniziamo a pulire gli alveari e a controllare gli sciami, per assicurarci della presenza dell’ape regina. L’estate, invece, rappresenta senza dubbio il periodo di lavoro più intenso: tutta la produzione di miele si concentra tra maggio e fine agosto, per cui dobbiamo occuparci di raccogliere il miele e di spostare gli alveari.”
Quindi il vostro miele non è prodotto solo nella Valle di Cavedine?
“Esatto. Noi produciamo molte varietà differenti di miele, come quello di abete, acacia, castagno, girasole, arancia, eucalipto… Per fare questo pratichiamo il nomadismo: spostiamo le nostre api in Trentino e in Italia, seguendo le fioriture stagionali. Ci spostiamo di notte, verso le tre o le quattro del mattino, quando le api sono nell’alveare. Chiaramente, prima dell’arrivo delle api il territorio deve essere preparato, tagliando l’erba e posizionando i recinti elettrificati anti orso.”
Che cosa significa produrre miele in modo biologico?
“Non si diventa apicoltori biologici dall’oggi al domani. È necessario un periodo di conversione di tre anni, in cui si adottano i metodi prescritti e si svolgono controlli regolari. Produrre miele in modo biologico significa ridurre molto i trattamenti destinati a mantenere in salute le api, utilizzando i prodotti ammessi. Sul lungo termine, comunque, ci siamo accorti che le api allevate in questo modo sono diventate più forti, più sane e produttive.”
Oggi il miele si è guadagnato un’importante nicchia di mercato, giusto?
“Sì, la richiesta di miele è molto aumentata. Nel contempo, di recente la produzione è diminuita, sicuramente anche a causa del cambiamento climatico. Le gelate primaverili impediscono una buona fioritura o comunque diminuiscono la quantità di polline dei fiori, con il risultato che le api producono meno miele. Anche le piogge molto forti hanno conseguenze pesanti sulla produzione. E rispondere a questi problemi è molto difficile, perché toccano in un modo o nell’altro un po’ tutte le aree geografiche: spostarsi non risolve il problema.”
Un’ultima domanda: che valore ha per voi il mercato dell’economia solidale?
“Io sono una delle ‘storiche’ del mercato dell’economia solidale, credo molto a questo progetto. Per noi è importante, perché dietro c’è un gruppo, una comunità di produttori. Cerchiamo di essere una rete, perché condividiamo tutti una stessa idea – il biologico innanzitutto, ma anche il fatto di lavorare su piccole scale – e anche gli stessi problemi.”