IL FUTURO SOSTENIBILE DELLE IMPRESE TRA CRITERI ESG E CERTIFICAZIONI AMBIENTALI

IL FUTURO SOSTENIBILE DELLE IMPRESE TRA CRITERI ESG E CERTIFICAZIONI AMBIENTALI
24 Agosto 2023 admin

La necessità di far fronte alle problematiche ambientali è un tema sempre più attuale ed è ormai chiaro che aspetti come la sostenibilità ambientale, sociale ed economica non possono più essere sottovalutati nemmeno dalle imprese. Infatti, un numero sempre maggiore di realtà aziendali sta adottando una serie di strumenti per far fronte alle pressanti richieste di una maggiore responsabilità sociale e ambientale.

Da un lato le istituzioni hanno definito delle linee programmatiche di indirizzo a livello internazionale, come l’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e il Green Deal Europeo, per stimolare e orientare le strategie delle imprese verso l’adozione di comportamenti proattivi in merito agli attuali e futuri problemi socio-ambientali; dall’altro, sono i consumatori stessi, sempre più sensibili al tema del cambiamento climatico e della giustizia sociale, che richiedono alle aziende di farsi carico del proprio impatto sul pianeta.

In altri termini, le aziende moderne sono protagoniste di una vera e propria transizione in cui, se prima il vero focus aziendale erano i risultati di natura meramente economica, oggi risultano determinanti ai fini del successo dell’azienda anche il raggiungimento di obiettivi sociali e ambientali.

Proprio la necessità di rispondere a queste esigenze è alla base della diffusione nell’ultimo decennio di interessanti e utili certificazioni che possono testimoniare il concreto impegno delle imprese nella misurazione delle proprie performance economiche, sociali e ambientali con la prospettiva di un miglioramento continuo delle proprie prestazioni.

I criteri ESG 

Il primo di questi strumenti sono i criteri ESG (Environmental, Social, Governance), che mirano ad accertare la congruenza delle attività della singola azienda rispetto ai macro obiettivi generali di sviluppo sostenibile.

L’acronimo ESG fa riferimento alle tre dimensioni della sostenibilità prese in considerazione:

  • Ambientale, che riguarda le azioni che l’impresa intraprende a favore della salvaguardia dell’ambiente naturale (come, ad esempio, l’implementazione di un piano di gestione dei rifiuti, le misure di efficienza energetica e la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra)
  • Sociale, che riguarda l’impatto che l’impresa ha sul proprio territorio e su tutti gli individui con cui interagisce (include quindi criteri come la parità di genere, l’inclusione sociale e la qualità dell’ambiente di lavoro)
  • Governance, che riguarda l’insieme delle pratiche di gestione aziendale (come la trasparenza, l’etica aziendale, la qualità della leadership e la conformità normativa)

 

Nel momento in cui l’impresa riesce a ottenere un buon rating ESG, può richiedere che il suo impegno sia riconosciuto mediante l’ottenimento della certificazione presso diversi enti riconosciuti. 

Gli standard ESG sono stati applicati inizialmente per la valutazione dell’impatto delle grandi imprese di interesse pubblico (banche, assicurazioni e altre definite dall’autorità pubblica nazionale), ma oggi stanno trovando applicazione in tutti i settori e qualsiasi sia la dimensione aziendale. Addirittura, la recente direttiva europea Corporate Sustainability Reporting Directive renderà progressivamente obbligatorio alle imprese comunitarie la pubblicazione periodica del proprio impatto sociale e ambientale. Questo vincolo di rendicontazione verrà applicato a partire da Gennaio 2024 e riguarderà inizialmente:

  • tutte le imprese di grandi dimensioni, indipendentemente dal fatto che siano quotate o non quotate in borsa
  • le imprese estere che vantano ricavi netti all’interno dell’Unione Europea per un valore maggiore di 150 milioni di euro

Negli anni successivi questi obblighi saranno poi estesi alle imprese di medie e piccole dimensioni, promuovendo così una linea comune di sviluppo sostenibile nel lungo termine per tutte le realtà aziendali operanti nel territorio europeo.

 

L’auspicio dell’introduzione di un maggior onere rendicontativo, è quello che di una maggiore trasparenza della comunicazione aziendale verso i propri stakeholders, anche in ottica di comparazione tra aziende simili per prevenire episodi o pratiche distorsive che ricadono nel greenwashing. 

 

I sistemi di gestione ambientale: ISO 14001 e EMAS 

Un ulteriore strumento particolarmente utile e innovativo per la misurazione delle performance sono i sistemi di gestione ambientale. Attualmente esistono due tipologie di sistemi di gestione, entrambi accomunati dal fatto che sono finalizzati alla valutazione e al monitoraggio delle prestazioni ambientali delle singole imprese con la prospettiva del loro continuo miglioramento. 

 

Il primo di questi due strumenti è lo standard su base volontaria ISO 14001. Questo opera secondo il metodo del ciclo di deming (pianifica-agisci-misura-migliora)) con il fine di individuare le aree di intervento più rilevanti tra le diverse attività dell’organizzazione e offre così un supporto determinante per le imprese che ambiscono a ridurre il loro impatto sull’ambiente. Questo strumento, presente su scala mondiale, può essere utilizzato sia da imprese pubbliche e private e gode di un importante vantaggio: la flessibilità. Infatti, la norma ISO:

  • è pensata per poter essere applicata a qualsiasi contesto organizzativo, sociale e culturale 
  • è l’azienda stessa a definire gli aspetti ambientali rilevanti
  • non comporta l’obbligo di redazione di una Dichiarazione Ambientale

Un altro sistema di gestione ambientale particolarmente comune è il regolamento EMAS, Eco-Management and Audit Scheme, applicabile dalle organizzazioni dell’Unione Europea. Questo, nonostante vanti le stesse finalità di ISO 14001, gode di alcune caratteristiche che lo contraddistinguono.

Infatti, EMAS prevede regole più ferree, tra cui l’obbligo di redazione di una dichiarazione ambientale a valenza pubblica. E’ grazie a questa che l’azienda può essere inserita nel Registro EMAS, proprio perché la certificazione viene rilasciata da un organismo terzo e pubblico che si fa garante della trasparenza e della qualità delle prestazioni ambientali dell’impresa.

Questa documentazione è piuttosto specifica e deve esplicitare gli impegni ambientali assunti dall’organizzazione, gli obiettivi raggiunti fino a quel momento e la politica ambientale adottata in prospettiva del miglioramento continuo delle proprie performance.

I vantaggi dell’adozione di sistemi di misurazione delle performance

L’adozione di un sistema di monitoraggio e valutazione delle proprie performance sociali e ambientali comporta inevitabilmente numerosi vantaggi per un’organizzazione:

  • la definizione di un piano efficiente per il miglioramento delle proprie prestazioni e la riduzione dei rischi associati
  • un incremento della tutela ambientale
  • una riduzione dei costi relativi all’energia, allo smaltimento dei rifiuti e un’ottimizzazione dello sfruttamento delle materie
  • vantaggi in termini di immagine e di reputazione aziendale
  • incremento della conformità rispetto alle normative vigenti

Dunque, un futuro più verde e sostenibile passa dalla volontà e dalla capacità delle imprese di farsene carico, ma anche dalle preferenza che le singole persone (prima cittadini e poi consumatori) sapranno riservare a prodotti e servizi più virtuosi ed infine della lungimiranza della politica nel sostenere programmi e incentivi a sostegno di questo cambiamento. Infine, tutto questo richiede l’adozione di professionalità specifiche in grado di accompagnare l’intero processo, sia sulle aziende (adozione delle misure), che sui cittadini/consumatori (formare e informare) che per la pubblica amministrazione (programmare e monitorare).