LA MONETA COMPLEMENTARE PER IL TRENTINO: OPPORTUNITA’ E STATO DELL’ARTE

LA MONETA COMPLEMENTARE PER IL TRENTINO: OPPORTUNITA’ E STATO DELL’ARTE
1 Settembre 2023 admin

Una moneta complementare per il Trentino: opportunità e stato dell’arte

Molte persone hanno almeno sentito parlare di “moneta complementare”. Tuttavia, la comprensione di che cosa sia veramente, e di quali possano essere gli usi concreti, rimane ad oggi piuttosto opaca, non da ultimo perché il dibattito è viziato da mistificazioni e letture semplicistiche.

Spesso, parlando di monete complementari, si pensa alle criptovalute. Ma è bene chiarire che questo universo è molto più ampio e comprende differenti forme di valuta che si affiancano senza fare concorrenza a quelle nazionali. Esse vengono accettate su base volontaria dalle aziende allo scopo di migliorare l’accesso al credito, valorizzare i mercati locali, creare reti tra i partecipanti. L’esempio più famoso in Italia è quello di Sardex, nata nel 2009 in Sardegna per far fronte alla crisi del credito, e che oggi conta 10 mila imprese aderenti ai suoi circuiti.

La nostra proposta di una moneta complementare per il Trentino condivide gli obiettivi di rafforzamento dell’economia locale, delle relazioni tra i soggetti del territorio, e di creazione di legami e network basati sulla fiducia e sullo scambio equo.

Una delle funzioni positive che avrà la moneta complementare trentina è infatti quella di creare solidi incentivi a determinati comportamenti e valori, premiandoli in valuta complementare. Quale sia l’ambito di applicazione deve essere risultato di una decisionalità collettiva, ma si possono avanzare delle ipotesi. Per esempio, in un contesto in cui si fanno evidenti le sfide ambientali e anche sociali dei nostri sistemi di produzione e consumo, sarebbe possibile incentivare aziende e cittadini che si affaccino al mondo dell’economia solidale trentina, premiandone comportamenti virtuosi. Tra questi, possiamo menzionare il consumo di cibo locale e biologico, il coinvolgimento in pratiche di solidarietà, la mobilità sostenibile, la produzione a basso impatto ambientale. L’idea è che i diversi soggetti coinvolti possano essere “premiati” per le loro azioni virtuose attraverso una moneta interna, spendibile all’interno di un circuito determinato e rispondente ai valori che guidano il progetto (localismo, eco-compatibilità, equità e inclusione sociale). 

La moneta complementare è un qualcosa di aperto e in definizione. Per questo, è necessario affrontare una serie di questioni legate al “design” della moneta. Per esempio, è importante decidere se la moneta sia convertibile o meno, se possa essere venduta, acquistata e cambiata o se debba nascere da un sistema di compensazioni.

Vi sono anche delle criticità, che vanno tenute in considerazione, come i comportamenti predatori: alcuni soggetti si “accaparrano” quantità elevate di moneta complementare che non può essere rispesa nel circuito, o si disincentiva la costruzione di network allargati per favorire solo pochi soggetti. Si tratta di rischi presenti ovunque ci sia del valore in gioco e per i quali è necessario creare un sistema di anticorpi e rendere i soggetti coscienti del fatto che lavorare per il gruppo all’interno della comunità vada a vantaggio di tutte e tutti. 

Da questo punto di vista, il Trentino pare essere avvantaggiato perché, pioniere di un originale modello cooperativo basato su fiducia e cooperazione piuttosto che sulla competizione, potrebbe includere attivamente tanti piccoli soggetti nelle dinamiche di sviluppo sociale ed economico del territorio. Non a caso la Cooperazione trentina ha già messo in campo una sua carta con sistema di fidelity per premiare coloro che consumano e agiscono all’interno del suo circuito. Si tratta di un importante punto di partenza per sviluppare un sistema più ampio di compensazione alternativa all’interno della provincia.

La sperimentazione di una moneta complementare per il Trentino nasce proprio da qui: da una collaborazione tra l’Economia Solidale e la Cooperazione trentine per portare avanti un progetto su scala ridotta e testare il funzionamento di questi strumenti. Utilizzando tecnologie già affinate e quindi risparmiando tempo e risorse, si potrà valutare l’opportunità e la scalabilità della valuta complementare. In particolare, di interesse per il futuro sarà valutare la possibilità di far coesistere diverse “monete funzionali”, tutte convertibili in una moneta alternativa trentina comune. Questi diversi strumenti potrebbero favorire, ad esempio, il turismo sostenibile, i sistemi di sussidi e incentivi da parte della pubblica amministrazione, i comportamenti ecologici da parte dei cittadini. Nel complesso, le monete complementari trentine hanno la potenzialità di rafforzare il tessuto socio-economico locale in un’ottica di sostenibilità e valorizzazione del territorio.