FORNO SOCIALE MIGOLA

FORNO SOCIALE MIGOLA
28 Giugno 2023 admin

Intervista a Francesca Braito

A Canova di Gardolo c’è un forno pubblico, aperto a tutti, dove andare a impastare e cuocere pane, pizza e focacce. È Migola, il forno sociale aperto nel 2015 dall’Associazione Carpe Diem con il contributo dell’Associazione Germogli. L’obiettivo del progetto è sostenere lo sviluppo della comunità di Canova, multietnica e multiculturale, facendo del forno un punto di incontro e di riferimento per il quartiere. Ne abbiamo parlato con Francesca Braito, educatrice “prestata alla panificazione”, come lei stessa si definisce.

Francesca, da dove è nata l’idea di aprire un forno sociale?

“L’idea è semplice: volevamo ridare vita alla vecchia pratica del forno pubblico, sopravvissuta per molti anni specialmente nelle piccole comunità, ma che è andata scomparendo con l’avvento dei forni casalinghi. Il Forno Sociale Migola invita le persone a fare il pane in compagnia. Il tempo della lievitazione, un tempo sospeso, di attesa, diventa l’occasione per entrare in relazione con gli altri panificatori, per conoscersi e raccontarsi.”

Perché proprio a Canova di Gardolo? 

“Canova è un quartiere simbolo della diversità, dove convivono molte etnie diverse. Fare il pane è una pratica che supera tutte le differenze e che diventa un ponte, un’occasione di incontro: impastare e infornare insieme è un modo per conoscersi e per raccontare una parte di sé. Chi viene al forno sociale, infatti, può proporre una propria ricetta e insegnarla agli altri. E spesso una ricetta, o un modo di panificare, è il primo passo per condividere una storia.”

Quindi il forno è aperto… anche alla sperimentazione?

“Assolutamente sì! Tutte le idee e le proposte sono benvenute. Ma la vera magia di un forno aperto, pubblico, come il nostro, è che in questi sei anni è aumentata la conoscenza collettiva del forno. Mi spiego: incontrando tante persone diverse, imparando ricette, ascoltando trucchi e consigli, tutti quanti siamo diventati più bravi. Ogni nuovo incontro, ogni nuovo volto ha aggiunto qualcosa al progetto.”

Quali sono i vostri obiettivi per il futuro?

“Vogliamo diventare sempre di più un riferimento per il territorio. Dal 2015 il forno si è aperto a tante attività diverse: ci sono i laboratori didattici per i bambini della scuola primaria, quelli per ragazzi, e da un po’ di tempo tutti i venerdì il forno è anche il posto giusto per mangiare un trancio di pizza. Per finire, stiamo sperimentando un’attività di piccola produzione. Produciamo pane, pizze, focacce e altri lievitati per la colazione, che vendiamo al Mercato dell’Economia Solidale e direttamente al forno.” 

A proposito di MES, cosa ne pensi del nuovo Mercato di San Martino? 

“Sono entusiasta. Questo è un luogo vero, dove è possibile conoscersi tra produttori, confrontarsi e, perché no, anche costruire delle collaborazioni. Solo in questo modo possiamo costruire una filiera virtuosa e rafforzare un circuito non solo economico ma anche sociale e culturale”.

Un’ultima domanda: per te solidale vuol dire…

Solidale significa riconoscere il potenziale di ogni persona, di ogni relazione, di ogni situazione in cui ci si trova. L’idea alla base di Migola è proprio questa: ognuno può portare qualcosa, secondo le proprie possibilità, senza distinzioni di età, provenienza o abilità. Crediamo nel volontariato a bassa soglia e pensiamo che un forno pubblico sia un buon modo per promuoverlo. Al forno, infatti, non vengono proposti dei modelli, ma si innescano dei processi di incontro, confronto e cambiamento del tutto spontanei.” 

 

“Anche le briciole sono pane”: il motto del Forno Sociale Migola è una promessa.